Le statue sul Campidoglio agli inizi del 1700

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Alla sintetica premessa storica, sopra riportata, che si antepone alla descrizione del primo dei Rioni illustrati, il Rione Campitelli, fa seguito una dettagliata descrizione dei palazzi e dei monumenti che già nel diciottesimo secolo ornavano la piazza michelangiolesca del Campidoglio. All’attenta descrizione l’autore affianca dei disegni. Si vogliono mettere qui in evidenzia quelli che l’autore ha dedicato ad alcune delle statue presenti in Campidoglio, proponendo delle possibili identificazioni con statue attualmente conservate ai Musei Capitoli. I disegni dell’autore verranno quindi confrontati con le foto tratte dal database on-line dei Musei Capitolini.

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BACCHI STATUA IN CAPITOLIO / AUGUSTI STATUA IN CAPITOLIO (Statua di Bacco in Campidoglio/ Statua di Augusto in Campidoglio)
“Entrando nella corte del Palazzo del Magistrato Romano, ove i Conservatori danno Udienza publica, si vedono sotto il Portico le statue celebri di Giulio Cesare, e di Augusto…” (Cecconi-Posterla 1725, p. 4)
A differenza della “statua di Augusto”, non è stato possibile identificare la statua che l’autore considera di Bacco.

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Statua di Navarca ignoto. (I secolo d.C.) - Musei Capitolini n.inv. S748
La statua colossale loricata in marmo di Luni, considerata in passato di Augusto, rappresenta in realtà un navarca ignoto in veste trionfale, probabilmente scolpita durante il regno della dinastia Giulio-Claudia. Gli indumenti indossati sono prettamente militari e consistono in una lorica liscia decorata da pteryges (borchie semilunate innestate sulla corazza) con teste di leone e di arieti, da una corta tunica da viaggio e da un paludamento (mantello). L’identificazione con un generale della marina vittorioso deriva dalla presenza del puntello in forma di prua di nave. La statua venne acquistata dal vescovo Alessandro Ruffini (XVI sec.)

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CAII MARII STATUA IN CAPITOLIO / HADRIANI STATUA IN PALLIO CAPITOLII (Statua di Caio Mario in Campidoglio / Statua di Adriano con il pallium in Campidoglio)
“Passandosi da questo all’altro Palazzo (Palazzo Nuovo)…Si vedono per la scala che conduce alle stanze molte statue vagamente disposte; di un Cesare che sacrifica in abito sacerdotale, di Giove fulminante; e di Adriano Imperatore.”(Cecconi-Posterla 1725, p.7)

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Statua del c.d Mario. (tarda età imperiale – testa di restauro del secolo XVI) - Musei Capitolini n.inv. S635
La scultura in marmo di Luni, il cui corpo si data alla tarda età imperiale e la testa al XVI secolo,si trova oggi a Palazzo Nuovo. L’opera custodita fino al XVI secolo nei musei vaticani, fu donata ai Musei Capitolini nel 1687 da Clemente XII. Il personaggio è in realtà di identità ignota ma appartenente sicuramente all’alta società. Indossa una tunica ed una corta toga ed i tipici calcei patricii, calzature riservate ai senatori.

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Statua dell’Imperatore Adriano. (130-140 d.C.) - Musei Capitolini n.inv. S54
La statua di marmo bianco, rinvenuta nel XVI secolo nelle vicinanze di Santo Stefano Rotondo, è stata collocata nella sua attuale posizione nel 1671. L’imperatore, stante, veste una lunga tunica e calza i calcei patricii; questa è l’unica statua in cui Adriano, con velato capite, è rappresento in qualità d’offerente in riferimento alla sua carica pubblica di pontifex maximus. Si data probabilmente tra il 130 e il 140 d.C..

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URANIA MUSA IN PALLIO CAPITOLINO / MUSAE STATUA IN PALLIO CAPITOLII (Musa Urania col pallium in Campidoglio / Statua di Musa con pallium in Campidoglio)
“Nell’ingresso poi della Scala (del Palazzo Senatorio) vedesi la colonna rostrata, e due nobili Statue di Muse: nel primo riposo della medesima Scala sono altre due consimili Statue di Muse…”(Cecconi-Posterla 1725, p. 5)

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Statua della c.d Urania. (Rielaborazione romana da originale grecodi IV sec. a.C.) - Musei Capitolini n.inv. S806
La scultura in marmo bianco, donata da Pio V nel 1566, è una rielaborazione d’età imperiale di un esemplare greco del IV secolo a.C.. La statua venne restaurata poco dopo la sua scoperta come Urania, musa dell’Astronomia, e le vennero aggiunti un flauto nella mano destra e forse un globo (oggi scomparso) in quella sinistra. La musa è vestita di lungo chitone e di himation (mantello). Si noti come nel Pancirolo la disposizione del braccio destro fosse diversa da quella attuale.

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Statua di Musa. (Rielaborazione romana di età imperiale di originale ellenistico) – Musei Capitolini n.inv. S811
La scultura in marmo bianco, donata insieme a quella della cosiddetta Urania da Pio V nel 1566, è stata anch’essa restaurata come musa con l’aggiunta di un flauto nella mano sinistra, e di una maschera teatrale in quella destra. E’ una copia romana d’età imperiale che riprende un modello ellenistico; la testa è moderna.

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MINERVAE SIGNUM IN AEREA CAPITOLINA / SIMULACRUM AENEU ROME IN CAPITOLIUM (Statua di Minerva in area capitolina / Simulacro di Enea a Roma in Campidoglio)
L’autore non sembra riportare alcuna descrizione delle due statue di cui invece ha voluto ritrarre le fattezze.

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Statua colossale di Minerva. (IV sec. a.C.) – Musei Capitolini n.inv. S37
La statua in marmo pentelico, trasferita in Campidoglio durante il pontificato di Paolo III Farnese (1534-1549), rappresenta la dea con indosso un pesante peplo e un elmo corinzio (originariamente di bronzo). Il petto è decorato con un’egida, un tempo anch’essa di metallo, con squame e gorgoneion centrale. Alcuni aspetti della statua, come l’impostazione della figura ed il panneggio, richiamano i modelli fidiaci, sebbene la scultura capitolina abbia una struttura più massiccia ed imponente. Oggi si vuole riconoscere in essa la Minerva Catuliana (portata a Roma nel I a.C. da Quinto Lutazio Catulo e da lui dedicata in Campidoglio) ricordata dalle fonti (Plin., hist. Nat., XXXIV, 77) e realizzata dallo scultore greco Eufranore tra il 364 e il 360 a.C., sebbene alcuni propendano per una datazione più antica (V a.C.).

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Il c.d Spinario. (III sec. a.C con testa rimontata datata al VI sec a.C.) – Musei Capitolini n.inv. S1186
La statua, identificata dall’autore come Enea, è il c.d. “Lo spinario” conservato nel Palazzo dei Conservatori. Donata da Sisto IV alla città di Roma nel 1471, la scultura ritornò nelle aule dei Musei Capitolini solo nel 1815, dopo aver fatto parte per qualche tempo della nascente istituzione del Louvre frutto del bottino napoleonico. La statua bronzea è probabilmente il frutto di un assemblaggio: la testa, derivata da opere greche del IV a.C., sembrerebbe non appartenere al corpo (i capelli non pendono verso il basso) che è rapportabile ai modelli ellenistici di III-II secolo a.C. La statua rientra quindi nella cosiddetta scultura eclettica romana di I sec. a.C.. Oggi si è dell’avviso che possa rappresentare Ascanio, figlio del fondatore della gens Iulia, Enea, sebbene non manchino ulteriori ipotesi che si discostano da quest’ultima.

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NILI STATUA IN CAPITOLIO / TIBERIS STATUA DI CAPITOLIO (Statue del Nilo e del Tevere in Campidoglio)
“Abbraccia il Campidoglio trè Edificj ben grandi, ed assai nobili frà di loro separati. Quello di mezzo fù edificato in tempo del Pontefice Gregorio XIII., e dal Pontefice Clemente VIII. essendone stato principal’ Architetto Michel’Angelo Buonaroti, del quale fù finalmente invenzione la bella Scala doppia, e la fonte ornata con le statue di due Fiumi, cioè del Nilo, e Danubio.” (Cecconi-Posterla 1725, P.3)

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Statua del Nilo personificato. (I sec. d.C.) – Musei Capitolini n.inv. S3245 / Statua del Tevere personificato. (precedentemente Tigri)(Epoca traianea) – Musei Capitolini n.inv. S3246
L’autore commette un errore nell’enunciare il secondo dei fiumi rappresentati dall’artista; infatti il fiume che Michelangelo rappresentò in Campidoglio affiancato alla statua del Nilo è, come si evince anche dalla didascalia dello stesso autore, il fiume Tevere (in origine Tigri). La facciata del Palazzo Senatorio fu eretta a cavallo tra il XVI e XVII secolo su progetto di Michelangelo. Il portone centrale è raggiungibile tramite una scala a doppia rampa. La parte centrale è ornata da una fontana e da una nicchia che ospita la statua della dea Roma. Lateralmente alla nicchia le personificazioni del Nilo e del Tevere, statue provenienti dalle terme di Costantino, ornano la base della scalinata. Le statue colossali dei fiumi, sebbene sembrino abbinate, non sono contemporanee; la statua rappresentante il Nilo è in marmo e risalenteal I sec. d.C., mentre quella rappresentate il Tevere è in travertino e probabilmente di epoca traianea.

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CAIUS IVI CAESAR IN CAPITOLIO (Caio Giulio Cesare in Campidoglio)
“Entrando nella corte del Palazzo del Magistrato Romano, ove i Conservatori danno Udienza publica, si vedono sotto il Portico le statue celebri di Giulio Cesare, e di Augusto…” (Cecconi-Posterla 1725, p. 4)

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Statua di Giulio Cesare (Epoca traianea) – Musei Capitolini n.inv. S753
La scultura, in marmo grechetto ed alta circa m. 3, ritrae Giulio Cesare da Imperator, vestito di corazza e tunica corta da viaggio e coperto dal paludamento militare (mantello). La corazza è decorata da alcuni bassorilievi floreali; nella parte centrale due grifoni alati affrontati sono separati da un candelabro. Nella parte inferiore la corazza è ornata da due ordini di pteryges che racchiudono teste di leoni e palmette. La statua loricata di epoca traianea, acquistata dal vescovo Alessandro Ruffini (XVI sec.), è di provenienza sconosciuta e si conserva oggi all’interno del Palazzo Senatorio sul Campidoglio.
Testi: Maria Mazzella
A cura di Patrizia Fortini
-bibliografia-
-Jones Henry Stuart, A catalogue of the Ancient Sculptures preserved in the Municipal Collections of Rome. The Sculptures of the Palazzo dei Conservatori. By Members of the British School at Rome, I-II, Oxford, 1926.
– Claudio Parisi Precisse, Eugenio La Rocca, Musei Capitolini. Le sculture di Palazzo Nuovo, Vol. I, Romam 2010.
-http://www.museicapitolini.net/index.xql
A cura di : Maria Mazzella